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BOLOGNA
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Pinacoteca Nazionale

via delle belle arti 56

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La Pinacoteca è una delle tappe fondamentali per chiunque visiti a Bologna, in quanto custode dell’evoluzione artistica in città dal Medioevo fino al Settecento. Al suo interno si trovano infatti opere di assoluto valore realizzate sia dai principali artisti cittadini, sia dai forestieri giunti a Bologna che coi loro capolavori hanno influenzato lo stile bolognese nel corso dei secoli.
Si comincia con Vitale da Bologna, artista riscoperto solo nel secolo scorso, con la sua pittura istintiva e tumultuosa, in antitesi con quella sviluppatasi in Toscana nello stesso periodo. Proprio dalla Toscana arriva uno dei pezzi più prestigiosi del museo, il polittico con Vergine e santi della tarda attività di Giotto, destinato probabilmente per il distrutto castello della Galliera.
La visita prosegue con un lungo percorso sulla pittura gotica bolognese (Simone dei crocifissi, Jacopo di Paolo), con anche due figure di Gentile da Fabriano, purtroppo di non facile lettura.
Nella sezione rinascimentale importanti sono i pittori locali, con opere soprattutto di Francesco Raibolini, Amico Aspertini e Bagnacavallo, ma anche i tanti contributi degli artisti fuori Bologna, tra i quali i fratelli Vivarini, Cima da Conegliano, Perugino e i ferraresi Ercole de’ Roberti, Federico del Cossa e Lorenzo Costa. Centro focale dell’intera esposizione l’Estasi di Santa Cecilia di Raffaello, tra le opere più famose dell’artista marchigiano.
Segue il Manierismo, su cui spiccano su tutte le opere del Parmigianino e di Pellegrino Tibaldi.
Infine, di assoluto rilievo è la parte dedicata al momento più felice dell’arte bolognese, i primi decenni del Seicento, quando grazie all’opera dei Carracci e dei loro allievi quali Francesco Albani e Guido Reni, Bologna divenne uno dei principali centri artistici d’Europa.

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