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Cortile di Pilato
Da una porta della Basilica del Santo Sepolcro si accede al Cortile di Pilato, così chiamato a causa della bacinella altomedievale presente al suo interno, che leggenda vuole essere stata utilizzata da Ponzio Pilato per sciacquarsi le mani.
Un altro elemento che rimanda alla Passione di Cristo, è la presenza di una piccola scultura di un gallo posta su una finestra sotto il porticato, di manifattura del XV secolo, chiaro riferimento al rinnegamento di Gesù da parte di San Pietro avvenuto “prima che il gallo canti tre volte”.
Dal cortile si possono notare i bellissimi e misteriosi mosaici geometrici sulla parete esterna della Basilica del Santo Sepolcro, in pietra e terracotta, coprenti l’intera superficie.
All’interno della simbologia del complesso, il cortile rappresenta il luogo della condanna di Gesù. La distanza che separa il Cortile dalla Chiesa di San Giovanni al Monte (costruita su una collina artificiale a imitazione del Monte Oliveto) è la stessa che separa, a Gerusalemme, il Santo Sepolcro dal Calvario.
