Passando lungo via Zamboni è impossibile non notare il bel porticato soprelevato, con un bella serie di ritmiche arcate, sostenute da colonne in arenaria con profonde scanalature e decorata con rosee terracotte. Si tratta della fiancata della grande Chiesa di San Giacomo Maggiore, voluta dagli Agostiniani alla metà del XIII secolo e ricostruita in epoca rinascimentale. La facciata, affacciata sulla piazza omonima, si caratterizza per il portale romanico, sostenuto da due leoni stilofori, con addossate delle nicchie sepolcrali.
All’interno, si aprono gruppi di cappelle a tre, con un scenografico ballatoio ricolmo di sculture a unirle lungo il perimetro della chiesa. Molte sono le opere pregevoli da vedere, a cominciare dalla Cappella Poggi, affrescata interamente Pellegrino Tibaldi in piena epoca manierista; dello stesso periodo sono le Mistiche nozze di Santa Caterina, affrescate nel 1536 da Innocenzo da Imola, mentre alla fine del secolo risale la tela con San Rocco infermo consolato da un angelo di Ludovico Carracci.
Di pieno Trecento sono invece i due crocifissi dipinti da Jacopo di Paolo e Simone dei Crocifissi, opere di bel valore tecnico nella loro vivacità cromatica, sebbene senza particolari slanci creativi, e soprattutto il polittico del giramondo Paolo Veneziano, così a metà tra la tradizione bizantina e il rinnovamento gotico, caratterizzato da colori accesi e brillanti, tipico della pittura veneziana del periodo.
Assolutamente da non perdere è la Cappella Bentivoglio, decorata in epoca rinascimentali dai migliori pittori presenti a Bologna.